State uscendo da un taxi, forse vi ha colto la prima o l’ultima pioggia della stagione o forse è una notte serena e profumata, alzate in aria lo sguardo, il traffico intorno a voi sembra rallentato, fra i palazzi e gli edifici più o meno antichi, un monumento imponente vi sovrasta con le sue soffuse luci è la Mole Antonelliana il cuore ed il simbolo della magica Torino.
Da questa importante opera che prende il nome dall”architetto che la costruì, Alessandro Antonelli. Raggiunge un”altezza di 167,5 metri ed è l”edificio più alto d”Italia e dispone di un ascensore panoramico entrato in funzione nel luglio del 2000, è dotato di pareti laterali totalmente trasparenti in cristallo di sicurezza ed è sollevato mediante 4 funi in acciaio che scorrono su delle guide le quali garantiscono l”assenza di oscillazioni durante la risalita. La corsa della cabina si compie in circa 1 minuto, alla velocità di 5 km/h.
Al suo interno troviamo il Museo nazionale del Cinema che ospita macchine ottiche pre-cinematografiche dette lanterne magiche, attrezzature cinematografiche antiche e moderne, pezzi provenienti dai set dei primi film realizzati in italia ed altri cimeli nazionali e internazionali. Lungo il percorso espositivo di 3200 metri quadrati distribuiti su cinque piani si visitano alcuni spazi dedicati alle figure principali che contribuiscono a realizzare un film.Il museo conserva inoltre un”imponente collezione di 300.000 manifesti cinematografici, una collezione di pellicole ed una biblioteca con oltre 80.000 documenti fotografici, 12.000 film e 26.000 volumi.
Passeggiando all’interno della città scopriamo numerosi spazi verdi curatissimi che costituiscono un ulteriore elemento di fascino in questa città dove il tempo sembra scorrere lentamente, dove si respira un’aria di eleganza e tranquillità.
Spostandoci un po’ più verso l’esterno non possiamo mancare la visita alla Basilica di Superga posta su un colle molto altro ed assolato.
Fu fatta costruire dal re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine Maria, dopo aver sconfitto i francesi che assediavano Torino nel 1706. Il progetto è del messinese Filippo Juvara e risale al 1711. La Basilica si articola attorno a una chiesa dalla pianta circolare, sormontata da una grande cupola di gusto barocco, preceduta da un pronao sorretto da otto colonne corinzie di ispirazione classica ed al suo interno è possibile visitare la cripta sotterranea riccamente decorata che ospita le tombe dei membri della Casa Savoia. Tra i feretri presenti, quelli di Vittorio Amedeo II e, all”opposto della sala, di Carlo Emanuele III Carlo Alberto e Vittorio Emanuele I sono anch”essi ivi tumulati. Una lapide commemora invece Carlo Felice di Savoia, che preferì essere sepolto ad Hautecombe. Possiamo trovare inoltre all’interno di Superga la Sala dei papi l”unica raccolta al mondo di ritratti su tela di tutti i pontefici della storia, da San Pietro in avanti. Uscendo dalla basilica c’imbattiamo nel un monumento dedicato alla memoria del Re Umberto I di Savoia. Assolutamente imperdibile è il Museo Egizio, di una bellezza straordinaria: vi sono presenti circa 30mila pezzi tra cui la tomba intatta di Kha e Merit, il tempio rupestre di Ellesija,le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella di Ramesse II scoperte da Vitaliano Donati nel tempio della dea Mut a Karnak, il Papiro delle miniere d”oro, diverse mummie So to elaborate, consider a simple hierarchy where we have just so-called “credit” and “money”: free annual credit report –> money. e sarcofagi.
Lo trovate all’interno del Palazzo dell”Accademia delle Scienze, dove trovate anche la galleria sabauda, una fra le più importanti pinacoteche italiane. Ho citato il museo egizio perché è decisamente il più importante ma potete trovare anche: il museo dell’automobile, dell’artiglieria, del rinascimento, della Sindone.
A tal proposito, rimanendo in tema di Sindone dobbiamo recarci al Duomo dedicato a San Giovanni, dove era stata ospitata fino a che un incendio nel 1997 non minacciò la struttura della chiesa.
Voluta dalla reggente di Savoia, vedova di Carlo I, Bianca di Monferrato, la sua realizzazione fu affidata al Caprino e la ristrutturazione nel 1667 fu affidata al Guarino Guarini, per passare all”architetto Maurizio Momo in seguito ai danni causati dall’incendio, proprio durante questi lavori il restauro ha riportato alla luce la chiesa sotterranea, di pari dimensioni, dove è stato realizzato il Museo Diocesano di Torino.
Fra tutti i palazzi poi aperti al pubblico a Torino consiglio il Palazzo reale, il cuore della corte sabauda, simbolo del potere della dinastia e la residenza di caccia Stupingi. Di entrambi ammiriamo gli interni sfarzosi ed i giardini immensi, ricchi di colori e fontane.
Una Tappa obbligatoria è il Castello del Valentino, acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia, il duca Testa di Ferro, su consiglio di Andrea Palladio. Questa struttura ospitò nobili famiglie come i Saintmerane, i Cicogna, i Pacelli ed i Calvi, che comprarono sei stanze nel castello. L”origine del suo nome è ancora incerta: il primo documento in cui compare il nome Valentinium è del 1275; qualcuno fa risalire il suo nome a san Valentino perché le reliquie di questo santo sono conservate dal 1700 in una teca di cristallo nella chiesa di san Vito, sulla collina prospiciente al Parco del Valentino, qui trasferite in seguito alla distruzione di una chiesetta vicina all”attuale parco. Oggetto di restauri che l’hanno riportato al suo antico splendore e che hanno riportato la riapertura delle sale del primo, ha riaperto inoltre la splendida sala dello Zodiaco, col suo affresco centrale che raffigura mitologicamente il Fiume Po con le fattezze di Poseidone.
Da visitare inoltre: Palazzo Madama, la Biblioteca Reale, la Villa della Regina ed Il Convento dei Cappuccini, ospitante il Museo nazionale della montagna.
Insomma se non ne avete abbastanza del medioevo vi propongo un tour nel borgo e nella rocca medievale: ideato da un gruppo di artisti e intellettuali coordinati da Alfredo D”Andrade e costruito in occasione dell”Esposizione Generale Italiana del 1884, il Borgo presenta forma, struttura, finiture e decorazioni scrupolosamente riprese da edifici quattrocenteschi del Piemonte e della Valle d”Aosta. La Rocca è aperta al pubblico, con un percorso di visita in cui la vita e l”atmosfera dell”epoca sono ricostruite negli splendidi ambienti della dimora del Signore con effetti di suoni, di luce e di profumi; il percorso comprende ora anche il “Giardino delle Delizie”.
Se nella vostra prossima vacanza volete una tappa ricca di cultura, con un pizzico di magia e tanta atmosfera Torino è la città che fa per voi.
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